La sorpresa: il Fragolino Passito
Post estemporaneo, assolutamente non studiato, non pensato, nemmeno immaginato quindi sicuramente pieno di imperfezioni, tranne una: il nettare racchiuso in quella bottiglia piuttosto anonima dal nome Isabella.
Portata a casa dal compagno di mia madre, donatagli da chissà chi durante una cena alla quale ahimè non ho partecipato, pochi ricordi certi sulla sua realizzazione, sul vitigno, sull'annata, sul produttore, una beata fava di informazioni.
Passito servito pure a qualche grado oltre il consigliato - ma pure oltre il consentito - si è rivelato una delle scoperte più gradevoli degli ultimi tempi. Una semplicità disarmante, una dolcezza forse oltre le righe, ma piace, piace tanto per la sua disarmante naturalezza, una spremuta di uva americana che rimanda alla focaccia al forno dal colore violaceo intenso arricchita da zucchero di canna e burro.
E' la prima volta che incontro un fragolino passito di questa grazia, ti siedi sul divano, lo sorseggi e i pensieri se ne vanno. L'unico che vi rimarrà sarà quello più arduo da risolvere: come risollevarsi? Forse, forse ho capito perché ne hanno vietata la commercializzazione, ti mette ko, un rimbambimento anch'esso piacevolissimo (nessun cerchio alla testa), sarà qualche traccia di alcool metilico (sarà poi vero?), sarà che hai fatto un fondo mica male con il Sauvignon dell'Azienda Agricola La Tosa, non stiamo a guardare il pelo...andrò a cercare Isabella sicuro che Alice non avrà da ridire.
Luca Formenti
Luca Formenti
Ma ti cadono mai le bottiglie di sotto? :-)
RispondiEliminaAhahaha no, ma la vicina mi ha già beccato un paio di volte a fotografare le bottiglie e mi avrà preso per pazzo ;)
EliminaCosì come tutte le altre persone che ti vedono fotografare piatti e bottiglie invece della tua ragazza quando siete al ristorante!
RispondiEliminaIn questo commento mi sa che c'è lo zampino di "qualcuno" che conosco :p
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