Giove Tonante, Angelo Gaja.
Gaja è un marchio, Gaja è una persona, Gaja è un personaggio. Il vino viene dopo. Angelo Gaja è un signore che compare su wikipedia in inglese e in tedesco, ma in italiano no. Non si fa voler bene, forse. Annata 1940, annata ruvida, schietta, senza fronzoli. O con lui, o contro di lui. Persona che mi affascina, seppur condivida poco del suo modo di pensare e creare il vino. Queste brevi righe per introdurvi in una serata incredibile che ho avuto la fortuna di vivere con persone unite dalla mia stessa grande passione: bere meno, bere meglio (certo, di fronte a 9 bottiglie in un colpo solo, andrebbe spiegato meglio questo mio motto ma sarà per un'altra volta). Privilegio sicuro che però, parlandone, rischia di apparire come un mero esercizio narcistico tipico di noi amanti del buon vino. “Ieri ho bevuto un Gaja del ‘77”. “Settimana scorsa ho assaggiato un Yquem del ‘70”. “L’anno scorso ho degustato un Mascarello del ‘66”. E via dicendo. Magari impreziosendo il tutto con parti...