Agriturismo Federia di Livigno (Val Federia)

Avrei davvero evitato di recensire un locale posto a più di 2000 metri, avrei evitato di far foto (infatti le ha fatte l'amico Davide Bianchi), di provare più e più piatti, ma se tutto sommato ci si trova a mangiare più che dignitosamente, a godere dopo pranzo di un magnifico sole settembrino, di comode sdraio, di musica dal vivo, di aria di festa, di una fresca brezza che soffia di tanto in tanto...perché non raccontare agli amici una giornata così?

Partiamo da qualche informazione di base. Siamo a Livigno e per giungere in Val Federia è necessario, o sufficiente, lasciare il proprio mezzo a motore al parcheggio P3 e, con un passo medio/rilassato,


e con soste per qualche foto


o per abbeverarsi


si arriva, in un tempo stimato di circa due ore a piedi (in realtà poco meno di 90 minuti) e 45 in mountain bike


ad oltre 2000 metri, all'agriturismo Federia


 non prima di aver potuto godere della vista di:

Vive cascatelle


Curiosi bovini


e ovini


capre minacciose sulla strada principale



marmotte che giocano a nascondino (si deduce che non ci siano foto)

simpatici beagle


e baite fiorite


Giungiamo decisamente affamati al rifugio e la lavagna recante il menu fa brillare i nostri occhi, possiamo farci scappare questi piatti?


Partiamo dagli sciatt: Dalla pastella sottile e dal filante formaggio hanno però un retrogusto non del tutto gradevole a causa dell'olio, peccato.


I pizzoccheri sono ben conditi, l'impasto fresco, ma non fatto in casa, risulta impersonale ma non sfigura per nulla. Gradevoli e ben equilibrati.


Tagliatelle ai funghi. Casalinghe a dir poco con quella panna che normalmente eviterei ma anche qui ben saporose.


Gnocchetti al ragù di capriolo. Il primo più convincente ed interessante grazie al contributo degli gnocchetti.


Salmì di cervo. Intenso, ben speziato, alcune parti richiedono una masticazione più decisa di altre.


Costine di vitello. Valgono la camminata fin qui, golose, giustamente grasse e succose, perfette con la taragna.


Vino della casa. Ecco, in una terra come la Valtellina uno sfuso migliore credo si possa trovare facilmente.


e con un allegro sottofondo di musica


non ci resta che rilassare le palpebre giusto per qualche - lunghissimo - istante


Ahimè la via del ritorno è lì che ci aspetta


respiriamo ancora un po' di aria rarefatta con un vista così


e salutiamo una giornata praticamente perfetta che ci lascerà un ricordo indelebile. 
Arrivederci Livigno!



Luca Formenti

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