La Frateria a Cetona (SI)

Le prime riviste e guide gastronomiche che ho sfogliato una ventina di anni fa, riportavano recensioni entusiasmanti di questo magico luogo. Ho sempre sognato quindi di venire a mangiare alla Frateria, anche ora che i riflettori si sono spostati su target più commerciali e televisivi, ma non per questo, certe cucine, perdono il loro fascino. Anzi, è un po' come andare al mare nei momenti di meno affollamento, te lo godi di più. Così è stato per la Frateria di Padre Eligio. Uno splendido convento iniziato nel 1200 e ampliato nel corso dei secoli fa da cornice ad un gruppo di ragazzi appartenenti al Mondo X, la comunità di recupero fondata dal mitico Padre Eligio oggi ottantenne ma sempre in forma. Qui tutto ruota sull'ordine e rigore, basta vedere ogni aiuola, pettinata con il rastrello e nessun fiore fuori posto, oppure affacciarsi sull'orto e vederlo pulito e preciso come fosse un giardino di una villa. Se incontri uno dei ragazzi della comunità, questo si ferma e saluta con un piccolo inchino. Tutto fa parte della terapia che mira a riordinare una vita fuori dalle righe. Prima di mettersi a tavola, abbiamo richiesto di fare un giro all'interno della struttura, accompagnati solo dai suoni della natura.


uno dei cortili interni con il Gallo creato dai ragazzi della comunità


La piccola cappella creata da San Francesco nel 1212


La chiesa creata nel 1500 dove è presente un altare decorato con le ceramiche dei Della Robbia e un Cristo di cartapesta che sembra sospeso in aria.


Una volta preso il percorso per le sale da pranzo, passiamo accanto alla stanza del camino, dove vengono a raccogliersi le persone della comunità e talvolta viene utilizzato come location per aperitivi.


ancora un altro cortile interno dove al centro c'è un'altra scultura dei ragazzi della comunità


infine arriviamo al terrazzo dove pranziamo. Affacciandosi si vede lo splendido orto curato dalla comunità da cui arrivano tanti prodotti per la cucina.


Siamo arrivati il primo giorno di apertura della terrazza, visto che fino ai primi di maggio il tempo non consentiva di mangiare all'aperto


Tutto curato nei minimi dettagli, dai fiori freschi nel centro tavola


alla carta dei vini scritta a mano e quindi sono perdonabili alcuni errori di trascrittura.


Si parte con i pani, ne arrivano diversi tipi, tutti fatti in casa. Qui sono stati immortalati forse i più buoni, a sinistra con lo zafferano di loro produzione e a destra un panino con le olive.


Le Meraviglie della Credenza sono i loro salumi, tanto semplici nella presentazione, quanto ottimi in fatto di stagionatura


inoltre insieme ai salumi ci sono state portate due salsine con dei crostini di pane aromatizzato. Salsine forse è riduttivo, perché il paté di capperi e quello di olive sono due capolavori di sapori.


Siamo in due, ma arriva un lunghissimo piatto di Fritti dorati. Dopo aver mangiato questi, potevamo anche salutare gentilmente e andare via sazi. Un fritto perfetto, croccante, asciutto, caldo e invitante. C'erano arancini di riso allo zafferano, crocchette di patate, fiori di acacia e sambuco, frittata di verdure varie e fettine di zucchine. Elegante la presentazione e godurioso al palato.


Di sicuro da queste parti è stata bandita la nouvelle cousine e vedere quattro fette di Anatra farcita e insalatina di agrumi, servito ancora come antipasto, fa pensare che arrivare alla fine sarà duramente piacevole.



Un piccolo calo di quantità (meno male, se no andavamo via rotolando), si è avuto con il Bigné ripiena di fonduta.  Un perfetto bigné con una cremosa fonduta saporita.


Il Risotto ai pistilli di zafferano è tecnicamente preciso. Riso dalla cottura che spacca il secondo, una giusta mantecatura con burro e parmigiano e tanti bei pistilli di zafferano a dare colore e profumo.


Altro piatto gioiello, sono i Ravioli di Faraona ed erbe di campo. Se in Italia non si sa fare la pasta, è inutile anche mettersi ai fornelli. Non è il caso dello chef e di chi ha preparato questa sfoglia. Equilibrato di sapori il ripieno e la cosa migliore che potevano fare, era condirli semplicemente con un filo di burro fuso e salvia.


Ormai ben sazi, pensavamo ad un piccolo assaggio di secondo, previsto dal menù e invece esce fuori lo chef con il Gran Piece, da tagliare direttamente al tavolo e servito con delle semplici verdure saltate. Non è per cattiveria ma gliene abbiamo chiesto pochissimo, giusto per assaggiare.


Il finale è andato un livello sotto per quanto riguarda il dessert ufficiale, il Parfait di Torroncino era buono ma niente di emozionante.


Invece la piccola pasticceria sarebbe bastata da sola a concludere questa meravigliosa esperienza al Convento.


All'inizio del pranzo, ci è stato offerto un calice di bollicine di propria produzione, cosa che mi ha fatto molto piacere. Abbiamo continuato con questo prodotto ottenunto con il metodo Charmat per tutto il pranzo perché erano bollicine eleganti e per niente invadenti. L'etichetta si chiama L'Annuncio, nome pertinente.


L'ultimo gradito regalo è stato il menù da portare a casa come ricordo. Splendida conclusione di una giornata da ricordare a lungo


La spesa di questo pranzo, vino compreso, è stata di 120 euro. Non è un cifra indifferente, ma qui bisogna venirci con la concezione di contribuire per la causa del Mondo X. Considerate di aver donato l'8 per mille e uscirete ancora più soddisfatti.

La Frateria di Padre Eligio
Convento di San Francesco Cetona (SI)
Tel. 0578/238261 - 0578/238015
Fax 0578/239220
Sito web: www.lafrateria.com
Email: info@lafrateria.it

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