Alice di Milano
Dove eravamo rimasti? Ah sì, al mese di Ottobre, con questa breve recensione, quando Alice era una delle possibili nuove stelle milanesi. E ora che lo è diventata cos'è cambiato?
Direi molto poco, i prezzi sono grossomodo gli stessi con antipasti e primi oltre i 20 euro e secondi oltre i 25 euro, il degustazione Sandrina a 70 euro e quello Viviana a 78 euro ed un'interessante proposta per il business lunch con primi a 7 euro, secondi a 9-12 euro, dolci a 6 euro, piatto unico a 15 euro e piatto speciale a 13 euro.
L'unica cosa cambiata è la compagnia, in autunno con lo chef Andrea Alfieri, in pieno inverno con l'amico mangione Jumphrey.
Scegliamo il menu Sandrina composto da due antipasti, due primi, un secondo, un predessert ed un dessert il tutto accompagnato da una bottiglia di Manna '09 di Franz Haas.
Prodotto con uve Riesling, Chardonnay, Gewurztraminer da vendemmia tardiva e Sauvignon (che con lo Chardonnay fa passaggio in barrique). Interessante per eleganza e morbidezza, vino più che gradevole così giovane, all'inizio di una fase evolutiva che sarebbe curioso testare nella sua fase cruciale.
Per aperitivo ci viene servito un calice di Franciacorta Le Marchesine e qualche piccolo appetizer: pacchero fritto, fagottino di salmone affumicato, caprino e aceto balsamico, crocchetta di baccalà e focaccina con mousse di ricotta e pomodorino confit (la foto è della passata esperienza, la presentazione è pressoché identica).
Come pre-antipasto: crostino con acciughe marinate, crema di cime di rapa, stracciatella e ciliegino confit, assolutamente riuscito grazie alla tenue tendenza amarognola del vegetale supportata dalla dolcezza del latticino.
Pane: abbiamo provato tra le varie scelte quello alla frutta secca (davvero notevole) con una tendenza dolce, alle olive e dei gustosi taralli.
Si parte con il menu.
Tartare di ricciola con avocado, pomodorini, mozzarella, insalatina con erbe aromatiche e pane Carasau. Grande qualità come sempre del crudo, fantastica la consistenza delle carni della ricciola e ottimo il connubio con germogli e fiori edibili.
Baccalà cotto nella birra con insalata di rinforzo rivisitata, sottaceti e crema di cavolfiore. Qui si azzarda di più con l'acidità del sottaceto che crea un ottimo boccone con crema e salse.
Superspaghettino con brodo di pesce affumicato, vongole, julienne di calamaro, zeste di limone e polvere di tarallo. Nella scorsa occasione non mi sorprese particolarmente per l'estrema finezza dello spaghettino utilizzato, quest'oggi invece mi sono ricreduto grazie ai profumi del brodo perfettamente realizzato ed alla freschezza data dal limone.
Tortelli con parmigiano 24 mesi, crema di zucca castagne cotte e burro di Normandia. Cambio totale di gusto, si passa a toni molto più decisi e asciutti: parmigiano, zucca e castagne...e si chiude il cerchio. (Da sottolineare come ogni tipo di crema, dalla zucca al cavolfiore, dal finocchio alle cime di rapa siano realizzate a regola d'arte con grande rotondità.)
Bocconcini di razza con passatina di finocchi e scaloppa di foie gras. Piatto molto buono dove però il gusto della razza in alcuni frangenti si perde, vista la presenza del fegato grasso.
Rosso Alice: zuppetta di barbabietola e mirtillo con pan di spagna al cocco, gelato allo yogurt, cioccolato bianco e frutta rossa. Stupendo predessert, continua la mia fase di rivalutazione di questa radice che inserita in salse e mousse può dare grandi soddisfazione. Perfetto il contrasto tra la sua dolcezza e la leggera acidità del gelato.
Che palla: tartufo con gelato al cioccolato amaro 84%, gelato alla vaniglia, zabajone e croccante di pan di spagna al cioccolato. Dopo un fresco predessert ecco la mazzata finale. Una mazzata se l'è presa pure la palla che viene portata integra al tavolo per poi essere colpita con un martelletto. Gusto intenso di cioccolato, forse un filo monocorde ma sicuramente più che gradevole.
Piccola pasticceria con bacio di dama, scorza d'arancia candita, mini tartellette alla frutta, bignè con crema al limone e morbidino al cioccolato (che tecnicismo, eh?).
Tiriamo le conclusioni. Vale assolutamente la pena lanciarsi in un degustazione con portate equilibrate che porteranno alla giusta sazietà finale, senza eccessi provati in un'altra occasione. Il servizio ha subito un rallentamento iniziale ed un'accelerazione finale ma nel complesso è stato più che attento.
Luca Formenti
Tiriamo le conclusioni. Vale assolutamente la pena lanciarsi in un degustazione con portate equilibrate che porteranno alla giusta sazietà finale, senza eccessi provati in un'altra occasione. Il servizio ha subito un rallentamento iniziale ed un'accelerazione finale ma nel complesso è stato più che attento.
Luca Formenti
Alice Ristorante
Via Adige 9, Milano
Tel. +39 02 5462930
Mail: alice@aliceristorante.it
Chef: Viviana Varese.
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