OsTeRia Il PriNciPe e iL PiRaTa - PaNTeLLeRiA


Quando si dice rapiti. E' successo a Pantelleria, è successo in quella che i proprietari, molto modestamente, chiamano osteria. 
Se per osteria si intende luogo ove si può totalmente staccare la spina, guidati e rinfrescati dal Maestrale che spira intensamente e coccolati da generosi sorrisi - innumerevoli, trasmettenti gioia - e delicate preparazioni, allora potremmo essere d'accordo. Ma "il principe e il pirata" non è solo questo, è cura nell'impiattamento, è materia, è tecnica. Ne ho le prove.

Parto infatti da quest'ultima, la tecnica messa in campo nel piatto che più ci ha strabiliato. Quello spaghetto con ricci di mare (15 euro), ha quel non so che di... commovente.



Mi capita di rado di utilizzare aggettivi così risolutivi ma l'amore, la cura, la ricerca della tridimensionalità gustativa si racchiude in quel piatto.
Quella fragranza di mentuccia par soffiata finanche infusa, la polvere di caffè eleva il riccio di mare a delicato ed infinito legame con una pasta dalla cottura, mantecatura, dosatura della materia grassa, assolute.
La meraviglia è tale da far passare in secondo piano gli anch'essi pregevoli spaghetti alla bottarga di tonno, finocchietto e pistacchi di Bronte (15 euro). Ancora una volta grande bilanciamento degli ingredienti al fine della piacevolezza.

Si era partiti con un crudo del giorno (23 euro), sei assaggi, tra i quali, senza dubbio alcuno, lo scampo con caviale bitter non ha eguali per ponderata sfrontatezza, lo seguono a ruota la seppia marinata in salsa di soia con sedano, il tonno con cipolla marinata in aceto e cucunci e la tartare di gambero rosso con fave di cacao.



L'unico piatto sottotono, il polpo con fondente di patate e salsa al prezzemolo (13 euro). Non tanto per il polpo, cucinato ancor croccante, dalla piacevole masticazione, quanto ad una crema troppo neutra per poterlo valorizzare.

Abbiamo terminato con un sempre goloso gelato fiordilatte con caramello al burro salato e mandorle (7 euro) e con una cassatina (7 euro) che resta nei nostri ricordi come la migliore del viaggio. Profuma di sud, addolcisce soavemente, afrodisiacamente convince. Si chiama "solo per me" e mai nome fu più azzeccato. Dispiace, anzi no, rode proprio il fondoschiena, condividere (ma per fortuna ho una compagna amorevole).


Dalla carta dei vini, una delle più interessanti dell'isola per ampiezza e apertura a nuove realtà pantesche e siciliane, abbiamo pescato un Soki Soki '18 di Tanca Nica. Produzione dai quantitativi oserei dire confidenziali (qualche centinaio di bottiglie per pochi fortunati), Zibibbo in purezza in versione secca, vino non filtrato, grande pienezza gustativa ma soprattutto persistenza e dinamicità nel calice. Il vino perfetto per questo pranzo, il vino perfetto per questo ristorante che trasmette gli stessi valori, in primis l'elevazione di una terra unica e da preservare.


Mano melliflua e flautata (cit.) quella della signora Franca, cuoca che sa sorprendere con pochi elementi, estrapolandone l'essenza. In sala poi si sa assecondare la medesima filosofia con l'arte dell'accoglienza, la più elegante, la più genuina, quella che utilizza il sorriso come espressione della felicità nell'ospitare.
Luca Formenti

Osteria il principe e il pirata
Punta Karace – Pantelleria 
Tel 0923 691108

Commenti

Post popolari in questo blog

Pizzeria Montegrigna by Tric Trac di Legnano (MI)

BruciaBarrique di Gallarate (VA) Ci voleva tanto?

Ristorante Alusea a Silvi Marina (TE)

Love Eat di Castellanza (VA)

Io Bevo Così '18 e qualche consiglio per la prossima estate