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Visualizzazione dei post da 2011

El Coq di Marano Vicentino (VI)

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Volete fare il giro del mondo con 80 euro? E' sufficiente prendere l'auto, divertirsi con i sensi unici imposti dai buontemponi amministratori del comune di Marano Vincentino e arrivare dall'estroso Lorenzo Cogo, brillante chef poco più che venticinquenne. Ho letto di lui la scorsa primavera in qualche sito o blog inerente la ristorazione e da quel momento l'ho sempre tenuto d'occhio. Ho aspettato il mio compleanno per farmi questo regalo e insieme a degli ottimi amici ci siamo spinti fin quassù per testare questo tipo di cucina. Come definirla, innovativa? Concreta? Internazionale? Direi una cucina globale, un album dei ricordi e delle esperienze di Lorenzo in giro per il mondo, visto con i suoi occhi da ragazzo, con lo spirito giovane, così come giovane è tutto lo staff del ristorante, età media abbondantemente sotto i 30 anni (un applauso per la voglia di fare e dimostrare).

Pizzeria Rita e Antonio di Milano

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Ricordo una discussione sul Blog di Visintin a proposito delle migliori pizzerie milanesi e qualcuno buttò nella mischia il nome di Rita e Antonio di Milano, così essendo di passaggio ci siamo decisi a fermarci qui prima della consueta passeggiata pre natalizia.

Pizzeria Sibilla di Milano

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Per una pizza ben fatta nei pressi del centro di Milano dove si può andare? Qualche nome in rete circola e lo proverò il prima possibile ma essendo di fretta ho optato per questo locale già testato in precedenza e che la recensione di TheBigFood mi ha fatto tornare alla mente.

Rosso di Sera - Castelletto Ticino (NO)

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Capita raramente di uscire completamente soddisfatti da un locale al punto da chiederti: "Ma sarò stato fortunato questa sera o sarà sempre così?". Poi ci torni una seconda volta e ti incammini verso l'auto ricordando piacevolmente i piatti degustati e capisci che forse forse hai trovato un locale a tua immagine e somiglianza.

Brunello, mon amour

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Rientro in carreggiata con quattro chiacchiere sul Brunello di Montalcino, sulla sua genesi, la sua recente caduta, e la sua infinita capacità di rialzarsi e di stupire sia appassionati che non. Un’annata, quella che vi racconterò, definita eccezionale dallo stesso Consorzio (208 membri per 2'100 ha) alla pari dei grandissimi (e più che longevi) millesimi 1997 e 2006. Annata 2004.

Albergaccio a Castellina in Chianti (SI)

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Per far compagnia ad un collega in trasferta, ho pensato di portarlo all' Albergaccio di Castellina , ristorante che si trova appunto a Castellina in Chianti sulla strada che va verso San Donato in Poggio. E' un locale già sulla breccia da diversi anni, costanza e professionalità ripagata dall'ambita stella michelin. L'ambiente è molto caldo e accogliente, un vecchio fienile ristrutturato con eleganza e a far compagnia nei primi freddi di stagione c'era pure un piccolo camino acceso. Si vede il buongusto e la cura dei dettagli quando ci si mette a sedere. Il sottopiatto artigianale e il porta tovagliolo sono molto eleganti.

Caseificio Sommese di Gallarate (VA)

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Nella bassa provincia ormai sono pochi coloro che resistono allo strapotere della grande distribuzione e offrono al cliente/consumatore il meglio che il mercato possa offrire. La realtà del Caseificio Sommese è relativamente giovane, parte da Somma Lombardo dove, nel 1980, Raffaele Esposito cominciò a prendere confidenza con i prodotti caseari che lo portarono ad aprire anche un laboratorio per la produzione propria.

Pizzeria Montegrigna by Tric Trac di Legnano (MI)

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Devo essere sincero, la prima volta non è stato un colpo di fulmine con il Tric Trac, sarà stato il servizio lento, sarà stato l'ambiente molto diverso da quello della foto, sarà stata la scelta sbagliata della pizza, sarà, sarà... Mi sono ripromesso di dargli un seconda chance e da quel momento è stato un continuo crescendo di soddisfazione che ha raggiunto il culmine con questo pranzo con la mia dolce metà.

Pasticceria Bianchi Giovanni di Gallarate (VA)

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E' un piacere scoprire alcuni prodotti proprio dietro casa e soprattutto lo è quando tutto succede per caso. Non essendo un fan sfegatato dell'amaretto non ho mai approfondito il tema, eccezion fatta per una degustazione incrociata dei prodotti della vecchia pasticceria Bianchi e di Pagani. Ed ignoravo che il Sig. Giovanni Bianchi nel 2008 si fosse messo in proprio aprendo una pasticceria proprio a due passi dall'uscita autostradale di Gallarate.

Fratelli Fiasconaro di Castelnuovo (PA)

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Si parlava di miele e di quello di sulla  in particolare a proposito della ricetta della Nusstorte . Si tratta di un prodotto dei F.lli Fiasconaro scoperto per caso facendo la spesa dal mio spacciatore di fiducia di frutta e verdura ossia il fruttivendolo Azzimonti Rita di Premoli Aldo in Via Quintino Sella a Busto Arsizio.

La mia Nusstorte

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Sono un modesto cuciniere, tendo a specializzarmi in quelle poche cose che mi riescono bene per non rimanerci male quando ti dicono: "Mmm, sa di poco" o "non mi fa impazzire". Per questo quando so per certo che il risultato merita l'assaggio, ecco che comincio a fare pacchettini per amici e parenti (anche per incrementare la mia autostima). Con la Nusstorte è stato amore a primo assaggio, mi ripromisi di cercare la ricetta per riprodurla a casa perché andare appositamente in Engadina per farne scorta mi sembrava eccessivo. Dopo diverse modifiche sono giunto alla ricetta che ritengo migliore per questa torta prettamente invernale ma che amo con qualsiasi temperatura esterna.

Modanella, Rapolano Terme (SI), un castello fra i tartufi

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Ci sono ristoranti che ti sfamano, che ti danno da mangiare, ma finisce lì. Ce ne sono altri invece che ti offrono qualcosa in più, il cuore, la passione, la professionalità. Se ci fosse una iniziativa 'adotta il tuo ristorante', sicuramente rientrerebbe di diritto fra le mie scelte. Sono quattro anni che conosco il locale, grazie a Marco Bechi, responsabile eventi di Slow Food Siena il quale la prima volta che ci andò, rimase sbalordito per il trattamento ricevuto. Lo ringrazio anche per le foto che mi ha gentilmente concesso per il mio racconto, visto che mi ero dimenticato di portare la macchina fotografica la sera della cena. Non si contano le volte che sono stato a pranzo o a cena in questo splendido castello a neanche mezzora da Siena, direzione Valdichiana, in un bucolico contesto di casali, olivi, boschi, vigneti e tantissima tranquillità. Ci siamo presentati in 40 alla cena dedicata al prezioso tubero bianco, ma essendo una stagione avara di precipitazioni e di condiz

OttimoMassimo di Milano

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Mi giunge voce di una recente apertura di una paninoteca gourmet tramite la gentile newsletter del Mangelo.it  ed essendo in cerca di qualcosa di veloce ma non banale mi fiondo, a vedere cosa offre OttimoMassimo in Via Victor Hugo, di dirimpetto a Peck e Cracco.

Piedigrotta di Varese

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Ormai punto di riferimento per Varese e provincia, il/la Piedigrotta che dir si voglia si distingue dalle altre pizzerie per l'alta soddisfazione che garantisce ai suoi clienti più affezionati. Scoperta per caso in una serata d'estate ormai anni or sono, quando l'ambiente era proprio bruttino ma ispirava già grazie alla sua rusticità convincente, la pizzeria di Antonio (Antonello per i più) Cioffi rientra nella mia personale top five.

Divin Porcello di Masera (VB)

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‘Homo est quod est’: con questa scritta sui muri esterni, il cliente si appresta ad entrare al Divin Porcello , il coloratissimo e allegro locale sito in una contrada del comune di Masera. ‘L’uomo è ciò che mangia!’ e il nome del ristorante fa pensare a cose belle sostanziose, di sicuro in contrasto con l’inappetenza. Così è. Ci siamo presentati in quattro belli aitanti e affamati giovani e la ragazza di sala ci fa accomodare in una della diverse salette che ospitano al massimo una sessantina di persone. Fuori fa abbastanza freddo, siamo già a novembre inoltrato e quindi è il momento migliore per assaggiare quello che questa zona dell’alto verbano offre. 

L'Oca Ciuca di Vigevano (PV)

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L'idea di tornare a trovare l'amica Fulvia Legnazzi ci balenava in testa da tempo, l'occasione giusta è arrivata con la gita fuori porta di Alberto e della sua grandissima voglia di mettere le mani in pasta per la realizzazione del suo cavallo di battaglia, ossia i Pici con la P maiuscola.

Zur Rose di Appiano

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Ma qualcuno di voi, miei cari amici partecipanti, si sarebbe aspettato una serata del genere? Siamo partiti per rivederci dopo tanto tempo e ci siamo ritrovati qui, alla Trattoria dei Combattenti di Como, a gustare piatti e vini come nessuno poteva immaginare. Sì perché il 9 novembre lo chef Herbert Hintner del ristorante  Zur Rose  di Appiano sulla strada del vino, è stato ospitato in questa gradevole ristorante comasco per raccontarci la sua terra attraverso un menu perfettamente incastonato tra innovazione e tradizione.

Luce di Varese

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Una serata unica necessita di un locale speciale che offra quella combinazione di servizio, ambiente e cucina che non ti faccia pensare ad altro. Dopo un'attenta ricerca, la scelta è caduta su quello che per molti è il miglior ristorante di Varese, ancora poco, anzi pochissimo conosciuto fuori dai confini del nostro capoluogo di provincia. Incastonato nella sontuosa ed elegante Villa Panza, patrimonio del FAI , il Ristorante Luce  esce un po' dagli schemi classici della ristorazione varesina con una cucina che può soddisfare un'ampia gamma di palati autoctoni.

Osteria dell'Accademia di Montegridolfo

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Ospiti di Palazzo Viviani  in quel di Montegridolfo, grazie al prezioso regalo dei genitori di Alice ossia lo Smart Box "Atmosfere d'Incanto", avremo la possibilità di scegliere tra due locali all'interno del borgo. Essendo il primo un ristorante di pesce dalle proposte piuttosto scontate, opteremo per questa osteria con impronta tipica romagnola che offre una carta interessante con alcuni fuori menu.

Trattoria Sole di Rimini

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Lontani dal "gastrofighettame" che pullula nella rete, ci facciamo piccini piccini ed entriamo modestamente in questa schietta trattoria romagnola alla ricerca di qualche sapore autoctono e confortante. Veniamo subito accolti con grande simpatia dal personale, veniamo fatti accomodare nella veranda esterna ben riscaldata, con dei tavoli apparecchiati molto semplicemente, con una tovaglietta di carta con menu stampato e foto, stilisticamente magari non esemplare ma estremamente utile.

Caparsa, vini veri

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La cinta milanese in terra senese. Un ritorno a casa, tra i colli e le dune vitate del Chianti Classico. Per la precisione a Radda, alla scoperta di un’azienda e di un produttore indiscutibilmente particolari. “Rari” mi suggerisce il correttore dei sinonimi di Word, e forse non ha tutti i torti. Lui si chiama Paolo Cianferoni, vignaiolo del Chianti Classico, dal 1982 alla guida dell’azienda Caparsa . Conoscere di persona chi fa il vino, il suo pensiero, la sua famiglia, le curiosità del quotidiano contatto con la vigna, la terra e il duro lavoro della cantina, da le giuste coordinate per posizionarci di fronte a una o più bottiglie: umiltà, rispetto, ascolto e libertà. Detto questo, vi starete chiedendo perché scrivo che è una rarità nel mondo vitivinicolo di oggi aver a che fare con un Paolo Cianferoni. Ci viene in aiuto Roberto Giuliani , bravissimo e noto blogger, il quale ci ricorda che “ l'azienda Caparsa è arrivata a ridurre del 70% l'uso di pesticidi contro le malatt

Piastrino e Asinello serata a 4 mani

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“Se la montagna non viene a Maometto, Maometto va alla montagna”. Mai espressione calzò così a pennello. Vi chiederete perché ovviamente. Semplice. E’ da diverso tempo che volevo provare la cucina di Riccardo Agostini del Ristorante Piastrino di Pennabilli , ma non ho mai trovato occasione di andarci. Il mondo della ristorazione però riserva sempre delle belle sorprese e infatti qualche mese fa, durante una cena al Ristorante Asinello di Villa a Sesta , parlando con Senio Venturi, cuoco e titolare dell’Asinello, mi dice che è stato collega di Riccardo Agostini e che sono rimasti sempre in buoni rapporti tanto che mi aveva preannunciato la voglia di fare una serata a quattro mani proprio con Riccardo. Promessa mantenuta, eccoli allegramente in cucina al mio arrivo.

Alice di Milano

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Più che una recensione questo sarà un semplice ricordo di un piacevole pranzo con il mio amico Andrea Alfieri, ex chef del ristorante Sempione42 a Milano e ora executive chef dell' Hotel Majestic Mountain Charme  di Madonna di Campiglio. Qualche foto per dare un'idea delle proposte della carta e le coccole riservateci.

La Vignetta di Cantù

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Ah ma allora esistono ancora le trattorie ruspanti dalle nostre parti!?! L'incontro con due colleghi nasce dalla semplice voglia di fare due chiacchiere quindi cerchiamo un locale simpatico che riesca a sfamarci e a farci trascorrere un paio d'ore rilassanti. Molto frequentato anche all'ora di pranzo, La Vignetta rappresenta quella tipologia di trattoria verace ormai quasi scomparsa nelle zone del varesotto, milanese, comasco. Prezzi bassi, piatti dal discreto all'appagante offrono una formula assolutamente vincente. Ottima per chi di passaggio per un piatto e via a pranzo, per chi (come noi) vorrebbe provare tutto il menu e per chi, alla sera, vuole uscire a cena senza essere spennato vivo e si è ormai stancato delle tante pizze a lievitazione gastrointestinale che ormai imperversano.

Classicità (e attualità) dell'Amarone

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Il nostro andare ci porta dritti di fronte a una verticale in omaggio a un grande vino italiano, l’Amarone della zona classica. Siamo nei primi del '900 quando, dall'evoluzione del ben più antico Recioto, vino dolce, nasce l'Amarone, vino secco. Nel 1968 arriva la DOC a disciplinare questo vino dall'elevato (troppo?) grado alcolico e dai profumi importanti. Vitigni utilizzati: corvina, corvinone e rondinella, più altri vitigni a bacca rossa autorizzata nella provincia di Verona. Eccoci di fronte a un campione dell’export italiano, con molte luci ma purtroppo anche qualche ombra dovuta a una serie di litigi tra produttori causati dalla nota assenza di una denominazione unica, magari garantita e controllata, che racchiuda in un sol disciplinare, e sotto un’unica bandiera, questo vino profondamente evocativo di un territorio ben specifico: la Valpolicella.

Alsazia - Terzo Giorno

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Freddo, freddo, freddo, che freddo!! Ci svegliamo con una temperatura insolita, la perturbazione segnalata è proprio arrivata.  Sul nostro taccuino la meta principale della giornata è Strasburgo, così ci mettiamo in moto (in macchina) verso la città sede del parlamento europeo. Lasciamo l'auto in un parcheggio sotterraneo proprio in centro (prezzi milanesi) e ci incamminiamo verso le principali attrazioni della città, prima però vorremmo scovare una pasticceria per una ricca colazione. Trovando molti locali chiusi ci accontenteremo di un pseudo bistrot proprio di fronte alla cattedrale , mi sono sentito un turista pirla all'ennesima potenza ma tant'è la voglia di dolce ha avuto la meglio. Risultato: thè e torta piuttosto discutibili e si torna ai 12 gradi esterni con tanto di pioggerellina fastidiosa.

Alsazia - Secondo Giorno

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Sarà stato il braccino corto o il fatto che rimango pur sempre uno studente/lavoratore, ma non me la sono sentita di spendere 12,50 euro a testa per la colazione in hotel cosi abbiamo cercato una pasticceria per "cappuccino" e tortina. Recuperate le forze per affrontare la mattinata, ci siamo recati a Ribeauvillé dove avevamo appuntamento con il responsabile delle cantine Trimbach   per una degustazione illustrativa.  Situate proprio vicino al centro del paese, queste cantine rappresentano la storia del vino alsaziano, una grande maison familiare. Estrema professionalità innanzitutto ed un marchio di fabbrica nel bicchiere facilmente riconoscibile anche da chi, come me, di questo mondo ha molto da imparare.

Alsazia - Primo Giorno

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Per quale motivo ci si rechi in Alsazia non è dato sapersi. Sarà per i colori cangianti delle tipiche case dei piccoli borghi, per il profumo di mosto che pervade i vicoli, per le centinaia di cantine che offrono vini di eccellenza o sarà per la tosta cucina dalla vena cruccheggiante? Semplicemente è per la magia che si crea in queste terre, percorrere la strada del vino ti catapulta in un mondo incantato, dove i fiori vivono in simbiosi con l'uomo, dove le cicogne nidificano sui tetti delle case e delle chiese, dove ad ogni angolo ti fermeresti ad assaggiare qualcosa, vuoi a qualche bancarella, vuoi al mercato, vuoi nei negozietti di dolciumi, insomma mi sa che in un'altra vita ero un vigneron alsacien.

Locanda del Prete di Saragano

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Ci sono storie che vale proprio la pena raccontare, sia perchè rimarranno scritte nero su bianco e potranno essere rivissute mentalmente, sia perchè chi ti sta di fianco le vive appieno con te e lo capisci semplicemente dal suo sguardo, sia perchè l'ospite ha fatto di tutto per farti trascorrere momenti unici. I protagonisti di questa storia sono tutte persone trasportate dalla passione: Alice ed io in veste di clienti rilassati; Riccardo Benvenuti e la sua brigata, Francesco (che ci ha fatto visitare l'incantevole borgo, il wine bar e il cigar club, facendoci compagnia fino alle 16,30) ed Adriana che ci ha coccolati per due ore, in veste di professionisti dotati di grande modestia.

La Cucina del Toro di Milano

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Le informazioni si prendono ovunque, da amici, dalle guide (sempre più raramente) e soprattutto in rete. Passione Gourmet consiglia questo locale milanese e noi vi ci fondiamo, visto che potrebbe essere un'interessante scoperta. Prenotiamo per le 21, veniamo fatti accomodare in un ampio tavolo nella prima saletta proprio di fronte alla lavagna che segnala i piatti fuori carta, idea davvero simpatica. L'ambiente è molto piacevole, a partire dalle piastrelle vintage, alla tavola ben apparecchiata, alle comode sedie (seppur in legno). Viene servito un cestino contenente del pane alle noci, nero con semi, bianco e focaccia, tutto di pregevole fattura.

Valtellina Eroica - I Vini (seconda parte)

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Pronti a ripartire? 1. Valtellina Superiore DOCG 2007 - Dirupi Ancora un vino fatto da giovanissimi, Davide e Pierpaolo, che fa ben sperare nel futuro di questa meravigliosa zona. Qui siamo di fronte a un Valtellina Superiore fatto da uve che arrivano dal Grumello e dall’Inferno, con una resa di 40 hl per ettaro, 18 mesi barrique di Allier e 6 mesi in bottiglia. Piccola parentesi d’obbligo: sicuramente, durante le nostre chiacchierate su La Cinta Milanese, ci capiterà spesso di incontrare vini prodotti con l’utilizzo di barriques: non ne sono un estimatore, ma nemmeno un inquisitore. Perciò avanti con la massima sincerità nell’approccio gustativo senza alcun timore di sottolineare le esagerazioni e le storture che si incontrano in questo bellissimo mondo. Tornando al vino, ci troviamo di fronte a un bell’esempio di colore rubino, intenso, limpido, con qualche sfumatura granata che ci rimanda alla tipica colorazione del vitigno. Annata straordinaria e al naso lo si sente subito.

Valtellina Eroica - I Vini (prima parte)

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Addentriamoci ora nella degustazione vera e propria... 1. Spumante Metodo Classico Brut Rosè 2007 – Rainoldi Che significato può avere il partire da un metodo classico (o champenoise)? Significa accostarsi a un’assoluta novità per la zona? Non proprio poiché sul finire del ‘700, un certo Zoia, in Vite e vino in Valtellina e Valchiavenna, riporta che a Chiavenna si producevano vini chiusi in bottiglie che "fanno balzare il turacciolo, come quelli di Champagne". Vitigni utilizzati, la Chiavennasca al 92% e piccole percentuali di Pignola e Rossola, autoctoni della Valle. Queste uve si trovano ad un altezza compresa tra i 650 ed i 750 metri, altezza importante che garantisce una raccolta e una maturazione adatta a produrre un vino con le bollicine naturali. Alla vista un rosato pallido reso grazioso dalla presenza viva e persistente di bollicine molto fini. Mettiamo il calice al naso, forti e brevi inspirazioni ci parlano di un carattere semplice ma fragrante e fruttato, cro

Le Grappe d'Or di Riquewihr

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In terra straniera è sempre complesso trovare un posto collaudato e sicuro, non si può far altro che fidarsi degli altri o del proprio istinto. Mi viene consigliato questo ristorante, controllo sul sito internet il menu e le foto dell'ambiente e prenoto con settimane d'anticipo un tavolo per due (il locale è sempre pieno). Gli orari sono molto "tedeschi", alle 18.30 ci si può tranquillamente accomodare al tavolo per consumare la propria cena. Noi con la nostra prenotazione alle 20 siamo proprio al limite consentito.

Valtellina Eroica

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“ Valtolina come detto valle circumdata d'alti terribili monti. Fa vini potentissimi e assai… ” Con queste parole di Leonardo nel Codice Atlantico, inizia il nostro viaggio alla scoperta dei vini della Valtellina. Parte con questa meravigliosa Valle – l’aggettivo esce spontaneo dopo aver percorso in auto la strada panoramica che da Montagna sale alla chiesa di Sant’Antonio e al Castello del Grumello – la mia avventura su questo “taccuino” alla ricerca del vino buono, bello e vero. Mettiamoci in marcia.

Trattoria La Guallina di Mortara

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Sembra incredibile come dopo tante recensioni in altri lidi ci si senta tesi nello scrivere le proprie impressioni su persone che lavorano per te, che ti servono con il sorriso e che vorrebbero farti trascorrere momenti sereni e golosi. Il primo scritto qui è come il primo giorno di scuola, ti senti spaesato, non conosci nessuno, vivi con la speranza di prendere il prima possibile confidenza con chi o cosa ti sta intorno. Vabbé ma ormai ci siamo quindi bando alle ciance, si parte!!