Agriturismo La Vrille di Verrayes (AO)


Ci sono ristoranti che portano con sé qualcosa di speciale, che permettono non solo di appagare i sensi ma anche di fare un viaggio attraverso racconti e storie di vita vissuta. 
A la Vrille il tempo sembra essersi fermato, la piccola ma accogliente sala è scaldata da una stufa a legna, nessuna musica in sottofondo ma un gran silenzio tra gli ospiti, tutti in attesa di Luciana, la cuoca, questa sera eccezionalmente in veste di chef e maitresse.

Menu degustazione fisso per tutti, modificabile il giorno prima seguendo desideri ed intolleranze, un'attenzione verso queste ultime mai trovata altrove a questi livelli, con descrizione minuziosa al tavolo di preparazioni e alternative proposte.

I vini sono ovviamente home made, pluripremiati dalle guide di settore nonostante la giovane età della cantina, con leggero ricarico rispetto al prezzo franco cantina.
Abbiamo provato uno Chambave 2012 composto per il 70% da Petit rouge e per il 30% da Vuillermin, con naso appena sussurrato e bocca fresca, vivace ed invitante, fatta di frutti rossi, buona acidità e mineralità. Poi siamo passati ad un Cornalin 2013 (in purezza), un bimbo in fasce fin dal primo sguardo con quell'unghia violacea ed i suoi profumi primari di frutta, vino sicuramente affascinante ma da attendere.


Si comincia con dell'ottimo pane con farina di kamut e con farina di segale e una focaccia unica per fragranza, morbidezza e nota ontuosa calibrata.
Piccolo assaggio di mocetta accompagnata da un tarallo dolce, per un abbinamento assolutamente azzeccato e qualche sottaceto di cavolo cappuccio in una cocottina e di zucchine nell'altra.

L'intolleranza ai latticini della mia dolce Alice non le permetterà di godere della morbidezza del tortino di topinambur e pepe con salsa al formaggio di capra...


...ma si rifarà con il gioco di contrasti tra l'insalatina di pere, noci e carote e la composta di frutta secca, mosto, mele e pere.


Di rara fattura il tortino di sanguinaccio con patate, fondente di cipolle e mele verdi. Un piatto davvero d'eccezione che credo otterrebbe approvazione anche dai più scettici e dai nemici dei gusti forti, acidità e dolcezza viaggiano sullo stesso binario, piatto del viaggio.


L'alternativa proposta anche in questo caso è stata ben apprezzata, infatti la pasta brisée all'olio ripiena di bietole, prosciutto cotto e uova bio con giardiniera fatta in casa ha convinto per freschezza delle materie prime, pieno gusto e croccantezza della pasta rivisitata.


Altro picco veramente alto raggiunto con la Zuppa di castagne da vecchia ricetta valdostana, resa vellutata grazie all'apporto del latte che dona struttura e voluttuosità e profumo di noce moscata; l'alternativa è un piatto in grado di spiazzare nonostante l'estrema semplicità, pasta fresca integrale e sugo di pomodoro, ricordi d'infanzia.



Cerco di allontanare il cestino del pane per non cadere in tentazione, i piatti sono molti e mi aspetta ancora il pezzo forte, la spalla di pecora. Le carni vengono da animali nati in azienda e macellati solo in età adulta, eccezionale nota selvatica stemperata da una dolcezza di fondo grazie ad una alimentazione del tutto naturale, ottime le carotine ed il morbido purè.


Cosa dire poi del coniglio con senape e timo? Tenero e ben compatto, giubilo di erbe aromatiche, buone anche le semplici patate fritte.


Volendo sarebbe disponibile anche una curata selezione di formaggi ma sarebbe stato davvero troppo sapendo dell'arrivo del dessert, anzi DEI dessert.
Il flan di zucca è molto gradevole, Luciana ha saputo dosare egregiamente la nota dolce donando freschezza alla preparazione.


Ben confezionata anche la tarte tatin con pasta brisée all'olio, dove la materia prima d'eccellenza riesce a sopperire alla mancanza del burro.


Originale anche il fine pasto con la scelta tra caffè ed un gradevolissimo infuso di timolimone con mieli millefiori di montagna e di rododendro, gustato ascoltando la storia di questa realtà unica nel suo genere, esempio di come la tenacia e l'amore per questo lavoro non possa che portare ottimi risultati.

Una notte di passaggio da queste parti, una cena e magari una degustazione in cantina giustificano ampiamente i km percorsi da Milano, un'idea per gite fuori porta, per sciatori (quando arriverà la neve) o semplicemente per togliersi uno sfizio e staccare dal solito trambusto cittadino.

Un locale allietante e per tutti.

Luca Formenti

La Vrille
Hameau du Grangeon, 1
11020 Verrayes (AO)
Tel. +39 0166 543018
Cell. +39 347 1165945
Sito: www.lavrille.it
Email: lavrille@gmail.com

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