Luce di Varese
Una serata unica necessita di un locale speciale che offra quella combinazione di servizio, ambiente e cucina che non ti faccia pensare ad altro. Dopo un'attenta ricerca, la scelta è caduta su quello che per molti è il miglior ristorante di Varese, ancora poco, anzi pochissimo conosciuto fuori dai confini del nostro capoluogo di provincia.
Incastonato nella sontuosa ed elegante Villa Panza, patrimonio del FAI, il Ristorante Luce esce un po' dagli schemi classici della ristorazione varesina con una cucina che può soddisfare un'ampia gamma di palati autoctoni.
Sala dall'alto soffitto, tavoli ampi, dalla semplice e lineare mise en place. Fiore dal lungo stelo ad ornare, vivace e coloratissimo bicchiere dell'acqua, piattino del pane con spalmaburro e calici Schott Zwiesel.
Menu diviso tra piatti semplicità (classici) da 10 a 18 euro, un tocco (più azzardati) da 15 a 25 euro e a ruota libera (innovativi) da 23 a 30 euro.
Poi menu degustazione Semplice Semplice a 40 euro con 4 portate più un dessert, Un tocco di semplicità a 65 euro con 5 piatti più dessert, 50 & 50 Matteo e Andrea a 70 euro con sei portate più dessert e questioni di panza a 90 euro con dieci assaggi compresi alcuni fuori menu.
Carta dei vini molto completa e impaginata inusualmente ossia impostata in base alla distanza da Varese, una carta da km zero a lunghe gittate, dalla quale sceglieremo un Pinot Nero di Franz Haas '09 (28 euro) intrigante per profumi di piccoli frutti, un riscontro naso bocca davvero stupendo.
Prima di questo ci verrà offerto un delicato calice di Marty Rosè di Olmo Antico, seguito da una caprese liquida, fresco inizio della nostra cena.
Due piattini lunghi e strettamente personali contengono i panini al nero di seppia, al curry, alle noci, al bacon e una fetta di pane bianco, alcuni dei quali saranno un'ottima base per uno spumoso e delizioso burro al curry.
Inizia il nostro percorso Semplice Semplice.
Calamaretto spillo, passatina di ceci al nero e chips di pane. Ottima qualità della materia prima, calamaretto appena scottato e lasciato quasi "nature" con aggiunta di qualche scaglia di sale. Piatto semplice ma gradito.
Crema di zucca, panna acida, crostini ed erbe aromatiche. Quello che sulla carta era il piatto meno invogliante si è rivelato uno dei migliori della serata. I crostini vengono serviti su una piastrellina trasparente che viene rovesciata al tavolo, ottimo il contrasto della dolcezza della zucca con la leggera acidità della panna ed il profumo delle erbe aromatiche. Sorpresa.
Tagliolini, ragù di coniglio e crema di castagne del Brinzio. Appagante e sostanzioso piatto, a trovare il pelo nell'uovo forse l'eccessivo utilizzo di pepe nel ragù ed il filo d'olio a crudo presente in tutte le preparazioni.
Al posto del controfiletto di fassone appena scottato, lattuga brasata e marsala sceglierò il coniglio in porchetta, crema di pistacchi di Bronte e mostarda cremonese. Picco della serata raggiunto con uno dei piatti facenti parte della sezione un tocco, tutto perfetto a mio modo di vedere. I tratti del coniglio sono rustici, ben confezionata la mostarda per nulla stucchevole e interessante abbinamento con la crema di pistacchi. Chapeau.
Predessert: mousse di mango. Soffice, dolcemente equilibrata e profumata.
Anch'io sono uno strudel. Crema di mele cotogne, salsa alla cannella, pasta strudel, gelato alla vaniglia, pinoli e uvetta. E' raro incontrare una rivisitazione che non faccia rimpiangere la ricetta classica, qui lo chef Matteo Pisciotta ci è riuscito perfettamente con quella particolare acidità della mela cotogna e la dolcezza del gelato e della salsa alla cannella.
Caffè con piccola pasticceria. Bignè alla crema, mini brownies, frollini, tartellette all'uva, sfoglette fritte e meringhette.
Terminato il pasto ci è rimasta la voglia di provare i piatti più tecnici, le ricette inusuali e dal titolo più ermetico. Questa sera abbiamo testato il nuovo menu, sarebbe interessante tornare tra qualche settimana per addentrarci nel mondo illuminato di questa realtà dall'interessante progetto.
Note a margine: la modifica del menu ha comportato un sovrapprezzo di 5 euro a testa (con piatto dal medesimo prezzo di quello sostituito), acqua 4 euro, caffè con friandises 5 euro.
Luca Formenti
Ristorante Luce
c/o Villa e Collezione Panza
Piazza Litta 1 -21100 Varese
Tel. +39 0332 242199
Web. http://ristoranteluce.it/
Al posto del controfiletto di fassone appena scottato, lattuga brasata e marsala sceglierò il coniglio in porchetta, crema di pistacchi di Bronte e mostarda cremonese. Picco della serata raggiunto con uno dei piatti facenti parte della sezione un tocco, tutto perfetto a mio modo di vedere. I tratti del coniglio sono rustici, ben confezionata la mostarda per nulla stucchevole e interessante abbinamento con la crema di pistacchi. Chapeau.
Predessert: mousse di mango. Soffice, dolcemente equilibrata e profumata.
Anch'io sono uno strudel. Crema di mele cotogne, salsa alla cannella, pasta strudel, gelato alla vaniglia, pinoli e uvetta. E' raro incontrare una rivisitazione che non faccia rimpiangere la ricetta classica, qui lo chef Matteo Pisciotta ci è riuscito perfettamente con quella particolare acidità della mela cotogna e la dolcezza del gelato e della salsa alla cannella.
Caffè con piccola pasticceria. Bignè alla crema, mini brownies, frollini, tartellette all'uva, sfoglette fritte e meringhette.
Terminato il pasto ci è rimasta la voglia di provare i piatti più tecnici, le ricette inusuali e dal titolo più ermetico. Questa sera abbiamo testato il nuovo menu, sarebbe interessante tornare tra qualche settimana per addentrarci nel mondo illuminato di questa realtà dall'interessante progetto.
Note a margine: la modifica del menu ha comportato un sovrapprezzo di 5 euro a testa (con piatto dal medesimo prezzo di quello sostituito), acqua 4 euro, caffè con friandises 5 euro.
Luca Formenti
Ristorante Luce
c/o Villa e Collezione Panza
Piazza Litta 1 -21100 Varese
Tel. +39 0332 242199
Web. http://ristoranteluce.it/
Mi sembra proprio una grande e bella cena :-) Io comunque se ci vengo, prenderò il menù 'Questioni di panza'....per coerenza :-)
RispondiEliminaahahaah ma guarda che le porzioni sono di tutto rispetto, non so se ce la fai :p
RispondiEliminami piacerebbe sapere cos'è la pasta strudel ;-)
RispondiEliminavogliamo scommettere? :-) in palio ci mettiamo un abbonamento per un anno in palestra!
RispondiEliminati faccio portare una vaschetta di quel burro al curry, poi vediamo :p
RispondiEliminasecondo me vinco l'abbonamento :-)
RispondiEliminainvogliato da questa recensione, sono andato sabato scorso a pranzo, tavolo nel soppalco con vista sulla cucina e menu da 10 portate.
RispondiEliminanon ho finito gli ultimi due piatti a causa di panza piena, ma penso che un vero mangione riesca ad arrivare in fondo senza problemi.
p.s. il traffico di varese forse peggio di milano
giuanin
cavolo anche nel menu da 10 portate non hanno ridotto le porzioni? O.o ps come hai trovato i piatti? noi abbiamo fatto da "cavie" del nuovo menu ;)
RispondiEliminami ero perso il commento di anonimo "primo" :) me lo chiedo anch'io in effetti cosa significhi pasta strudel perchè quella era piuttosto spessa e croccante...cmq una gran bella e piacevole rivisitazione ;)
RispondiEliminale 10 porzioni del menu degustazione sono certo ridotte, ma è un problema mio di capienza limitata, un mangione vero non avrebbe problemi.
RispondiEliminasono rimasto molto soddisfatto, per me piatti del giorno sono stati il fritto di piovra con verdure dell'orto e le animelle croccanti con frutti autunnali.
restando sui piatti della vostra recensione, ho assaggiato i calamaretti (discreto), la crema di zucca (buona) e il coniglio (buono, ma come ho detto non sono riuscito a finirlo).
la prossima volta meglio orientarsi sul menu da 7 portate.
giuanin
purtroppo non ho potuto provare i tuoi piatti del giorno, confermo le tue sensazioni per il resto :)
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